Il test di Stroop nella sua forma originale consiste nel pronunciare ad alta voce il nome del colore con cui è scritta una parola.
Ad esempio si deve dire blu quando la parola è scritta in blu.
Sembra facile, eppure quando dobbiamo pronunciare il colore di parole che indicano un colore differente diventiamo tutti più lenti.
In alcuni casi c’è una situazione congruente
ROSSO
in altre si crea l’incongruenza
GIALLO
La difficoltà consiste nel fatto che siamo così abituati a leggere che dobbiamo fare uno sforzo per non bloccare l’elaborazione del processo di lettura e accedere al magazzino semantico che contiene i nomi dei colori.
Questo test è spesso utilizzato per valutare la capacità di inibire risposte automatizzate ed utilizzare processi cognitivi guidati da richieste specifiche.
In letteratura molti studi riportano un collegamento tra risultati optometrici e difficoltà di apprendimento. Lo studio di questi autori esamina le correlazioni tra alcuni test optometrici sulla visione binoculare, la velocità di lettura e funzioni esecutive cognitive misurate dal test di Stroop.
Cinquantuno studenti universitari sono stati sottoposti ad un esame visivo funzionale completo, Hanno effettuato un test di lettura e il test di Stroop. I soggetti non avevano un significativo errore refrattivo non corretto, né strabismo, ambliopia, difetti della visione dei colori o altri reperti neurologici.
I risultati hanno mostrato una correlazione negativa tra le vergenze fusionali positive da vicino a e l’effetto di interferenza (IE) nel test di Stroop. Maggiore è l’abilità fusionale minore è l’IE.
Invece un sottogruppo di 11 studenti che presentavano insufficienza di convergenza ha mostrato un IE significativamente più alto durante il test di Stroop rispetto agli altri studenti che non avevano difficoltà di convergenza.
CONCLUSIONI
Secondo gli autori questi risultati suggeriscono per la prima volta un legame tra la capacità di convergenza e il punteggio di interferenza nel test di Stroop.
Ritengono che tale collegamento sia da attribuire al fatto che il controllo della vergenza e le funzioni cognitive mobilitano le stesse aree corticali (ad esempio le aree parietofrontali).
Anche se questi dati sono interessanti occorrono tuttavia ulteriori ricerche per verificare tutti gli aspetti visivi coinvolti.
La nostra esperienza clinica ha spesso evidenziato un miglioramento dei livelli di attenzione nei bambini con insufficienza di convergenza dopo un periodo di visual training.
In ogni caso una valutazione delle abilità fusionali e di vergenza deve sempre essere compresa nei protocolli di esame dei bambini con difficoltà di apprendimento e/o di attenzione.
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François Daniel 1, Zoï Kapoula
Optom Vis Sci. 2016 Feb;93(2):194-208. doi: 10.1097/OPX.0000000000000774